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Descrizione

Se l'interpretazione toponomastica proposta dall'Olivieri non inçJuce in errore, l'origine di Viale sarebbe da ricercarsi in qualche fundus di epoca romana presente nella zona.

Il primo documento tuttavia che ricordi l'esistenza di un insediamento è quello già citato dell'anno 900. In esso si fa riferimento ad un certo Amandolone de villa qui noncupatur Vigallo il quale vende 20 tavole di terra coltiva da lui possedute in Cortandone al franco Rainardo de Paterno (Settime).


Dall'esame dei documenti medioevali che fanno riferimento a Vial, Viallo bisogna tener presente l'esistenza di altro centro abitato dello stesso nome esistente al tempo in Valle Versa, a Nord di Catell'Alfero. A questo insediamento si deve, per esempio, riferire il Viale menzionato nel celebre diploma di Federico I del 1156 (cfr. Codex Astensis n. 6) a favore del Comune di Asti.


Nei secoli XI-XII Viale, insieme a Montafia, divenne feudo del Vescovo di Torino che lo diede in suffeudo alla famiglia dei Calcagno, nobili di quella città.


Entrato nel corso del secolo XIII nell'orbita del potente Comune di Asti, il feudo passò ai Grasella, cittadini astesi. Dipendente dalla giurisdizione astese Viale seguì, nei secoli successivi, le vicende politico - istituzionali della Città - Contea di Asti. Assoggettati quindi ai Visconti nel 1342, nel 1364 passò per breve tempo a Giovanni II di Monferrato in forza di permuta tra quesfultimo e Galeazzo Il
Visconti.                  


Ritornato nell'ambito della Contea astese nel 1387 fu con quella assoggettata a Luigi di Valois, duca di Turenna e poi di Orleans in quanto dote di Gian Galeazzo Visconti per la figlia Valentina. Finito nel 1512 il dominio orleanese, nell'incertezza politica che caratterizzò la prima metà del secolo XVI, Viale venne considerato per un certo tempo in coerenza con i feudi limitrofi di Montafia, Piea, Cortanze e Cortazzone quale "Terra della Chiesa" per poi passare verso la fine del secolo sotto i Savoia.


Per quanto riguarda la Signoria feudale, tra il 1490 ed il 1667, Viale fu oggetto di complesse vicende in quanto fu ceduto a diverse famiglie e talvolta diviso. Nel 1490 dai Grasella esso passò a Giorgio di Montafia.


Da quesfultimo fu ceduto nel 1524 a Ludovico Scarampi ed in seguito diviso fra due eredi di questo: Francesco Giordano e Anna Scarampi. Da Francesco Giordano Scarampi metà del feudo passò nel 1564' al suo figlio adottivo Mario Cavalchini (ne sarà però ufficialmente investito soltanto nel 1575), mentre l'altra metà nell'anno successivo venne infeudata ad Anna Scarampi insieme al marito Guglielmo Turco.


Nel 1610 Costanza e Zenobia Turco vendono la loro parte di feudo e ogni loro diritto ad Antonio Balbiano, nobile chierese, mentre l'altra metà rimane in possesso dei Cavalchini Garofali. Spetterà a Cesare Guglielmo Andrea Balbiano riunificare e "consolidare" nella sua persona il feudo acquistando nel 1677 la parte spettante ad Antonio Guidobono Cavalchini.


Da questo momento fino al 1789, anno in cui in seguito alla occupazione francese furono abolite le giurisdizioni feudali, i Balbiano saranno gli unici Signori di Viale con il titolo di Conte. Anche in seguito alla cessazione del regime feudale, i Balbiano rimarranno ancora per alcuni decenni proprietari del vasto patrimonio di origine feudale e del Castello che alieneranno verso la metà del secolo XIX ai Caisotti di Chiusano.


Nel ramo di Viale la famiglia dei Conti Balbiano si è estinta con la morte di Vittorio awenuta i;l Torino nel 1871.




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